Anche il quotidiano “la Repubblica” si è interessato alle storie di “Binario Zero”. In particolare, la redazione di Bari che sulle pagine culturali di giovedì 19 marzo ha dedicato un trafiletto al libro che racconta le storie dei senza fissa dimora.
Le storie di Eugenio, Dino, Ibrahim, Michele e di tanti altri senzafissadimora sono tutte racchiuse lì. Nelle pagine di “Binario Zero. Storie da fogliodivia”, un libro nato per riflettere sul tema della povertà, per ascoltare le storie di chi vive in fragilità sociale, per respirare l’odore nauseabondo che viene fuori. Un odore che conserva ancora delle vite, dei sogni, dei nomi. Come Gianni, che chiede «solo un letto in cui poter allungare le gambe e farle riposare». O Farouk, giovane musicista in viaggio verso Marsiglia, dove sogna di «trovare un lavoretto per stare bene».
Sono senzatetto, vagabondi, “sans-papiers”. Italiani e migranti. Storie di perdenti, di chi non ce l’ha fatta, di chi costretto dalla vita a trascinarsi stanco e sconfitto. Ma che proprio nella sconfitta trova la forza di resistere, di ricominciare, di ripartire da zero. Da un binario zero diretto vero la speranza, verso il coraggio di chi non si arrende. Nell’anno che segna i suoi primi dieci anni di vita, la redazione del giornale di strada “Foglio di Via” – edito dall’associazione di volontariato Fratelli della Stazione – ha deciso di recuperare quelle storie, di rimetterle in piazza. Ed una parte del ricavato della vendita del libricino (10 euro, edizioni fogliodivia ) serve a sostenere il dormitorio per senzafissadimora allestito a Sant’Alfonso de’ Liguori di Foggia.